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Disturbi di personalità

COSA SONO I DISTURBI DELLA PERSONALITA'?

 

La personalità è il modo unico di pensare, sentire e agire che ci rende le persone che siamo con una certa stabilità nel tempo. Rappresenta il nostro modo di percepire il mondo, relazionarci con gli altri e comprendere noi stessi. Inizia a svilupparsi sin dall'infanzia, attraverso l'interazione tra fattori genetici e le influenze delle esperienze vissute e dell'ambiente in cui cresciamo, fino a strutturarsi nell'età adulta. In alcune situazioni, questo naturale processo può subire delle interferenze, causate dalla frustrazione di alcuni bisogni del bambino, portando alla strutturazione di un disturbo della personalità.

I disturbi di personalità, invece, sono schemi di pensiero e comportamento disfunzionali e persistenti, che si discostano dalle aspettative sociali, influenzando vari aspetti della vita. Se non vengono riconosciuti e trattati, possono causare difficoltà interpersonali, limitazioni nelle capacità di fronteggiamento e sofferenza per tutta la vita. La loro rigidità deriva anche dal fatto che spesso risultano egosintonici: chi ne soffre tende a considerarli parte integrante della propria identità e non sempre li percepisce come problematici, rafforzando così il loro impatto su più aree della vita.

In generale, le aree del funzionamento interpersonale e del sé che presentano una maggiore compromissione sono:

  • Il senso di identità, inteso come un'esperienza unitaria e stabile di sé, con chiari confini tra sé e gli altri;

  • L'autodirezionalità, ovvero il perseguimento di obiettivi esistenziali coerenti e significativi sia nel breve sia nel lungo periodo con l'utilizzo di standard interni di comportamento costruttivi e prosociali;

  • L'empatia, cioè la comprensione e la valorizzazione delle altrui esperienze e motivazioni; la tolleranza di punti di vista differenti e la comprensione degli effetti del proprio comportamento sugli altri;

  • L'intimità, intesa come la profondità e la durata del rapporto mantenuto con gli altri; il desiderio e la capacità di vicinanza ed infine il comportamento improntato al rispetto reciproco.​

 

Di conseguenza, i disturbi di personalità condividono quattro principali caratteristiche:

  • La presenza di distorsioni del pensiero nel considerare se stessi e gli altri;

  • La presenza di risposte emotive non funzionali;

  • La presenza di una disregolazione degli impulsi (eccessiva o ridotta);

  • La presenza di difficoltà interpersonali.​

 

CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI DI PERSONALITA'

 

I disturbi di personalità sono raggruppati in tre cluster, ciascuno con caratteristiche specifiche:

  • Cluster A: caratterizzati da comportamenti bizzarri o eccentrici, con sospettosità, diffidenza e tendenza all’isolamento​.

DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA'

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Le persone con disturbo paranoide di personalità vivono con una costante sensazione di sospetto e sfiducia verso gli altri, temendo di essere sfruttate, ingannate o danneggiate. Questo le porta a dubitare della lealtà di chi le circonda, anche di partner e amici, e a evitare di confidarsi, per paura che le loro parole siano usate contro di loro. Tendono a interpretare commenti o eventi innocui come minacce o umiliazioni, risultando spesso molto suscettibili, rancorose e inclini a reagire con rabbia. Il bisogno di proteggersi da queste presunte minacce può condurle a isolarsi, creando difficoltà nei rapporti interpersonali e favorendo, nel tempo, il rischio di depressione e ritiro sociale.

  • Cluster B: caratterizzati da comportamenti drammatici, dalla forte emotività espressa.

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA'

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Chi soffre di questo disturbo presenta instabilità emotiva e impulsività, caratterizzate da rapidi cambiamenti d’umore e spesso comportamenti autodistruttivi come abuso di sostanze, autolesionismo e binge eating. La paura di essere abbandonati porta a vivere relazioni intense ma conflittuali, con oscillazioni tra idealizzazione e svalutazione dell'altro. Inoltre, si possono  sperimentare sentimenti cronici di vuoto, accompagnati da dissociazione, episodi di paranoia o sintomi pseudo-psicotici in situazioni di stress. Le difficoltà nel gestire le emozioni si traducono in scoppi d’ira e comportamenti rischiosi, che rendono difficile mantenere relazioni stabili e soddisfacenti.

  • Cluster Ccaratterizzati da comportamenti ansiosi o paurosi.

DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITA'

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Il disturbo evitante di personalità si manifesta con una profonda sensazione di inadeguatezza e una paura intensa del rifiuto e della critica. Le persone con questo disturbo tendono a evitare le situazioni sociali, preferendo vivere in isolamento per timore di essere giudicate o respinte. Spesso, si percepiscono come inadeguate e si vergognano di sé, vedendo il mondo come un luogo troppo complesso e spaventoso. Questo li porta a evitare le relazioni intime, che percepiscono come una minaccia al loro fragile senso di sicurezza, limitandosi così a una vita ritirata e priva di soddisfazioni sociali.

DIAGNOSI E CURA DEI DISTURBI DI PERSONALITA'

Presentare solo alcuni tratti caratteristici di un certo disturbo di personalità non significa ottenere una diagnosi in tal senso, infatti, per diagnosticare un disturbo di personalità i professionisti valutano schemi di pensiero e comportamenti disfunzionali e persistenti che impattano significativamente su diversi ambiti della vita del paziente. Non è possibile effettuare una diagnosi di disturbo di personalità prima dei 18 anni, poiché la personalità è ancora in evoluzione. Circa il 4-10% della popolazione ne soffre, ed è comune riscontrare più di un disturbo di personalità nella stessa persona. Una diagnosi accurata può essere effettuata solo da un clinico o da uno psichiatra, a seguito di una raccolta della storia di vita del paziente, integrata con una valutazione testistica (generalmente somministrando un'intervista semistrutturata quale la SCID-5-PD).

La Terapia Cognitivo Comportamentale e le Terapie di Terza Ondata si sono rivelate efficaci nel trattamento dei disturbi di personalità. E' anche possibile che si imposti una collaborazione con un medico psichiatra per integrare una terapia farmacologica che riduca o tenga sotto controllo alcuni sintomi, in modo da agevolare il processo di guarigione.

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